Scrivere un libro al presente indicativo è la tendenza del decennio.
Fateci caso: ormai il vecchio e confortevole passato remoto è diventato un esemplare in via d’estinzione, sinonimo di scrittori antiquati e polverosi.
Quelli fighi vanno di presente indicativo, con un ritmo incalzante che emula disperatamente la narrazione cinematografica, quasi a trasformare le proprie storie in sceneggiature già pronte all’uso. E detto tra noi io sospetto che molti di quelli che scrivono al presente prima ancora di buttare giù l’incipit abbiano già scelto il cast di un adattamento Netflix che forse mai arriverà. E poi, una volta abbracciata questa scelta stilistica, come non cedere alla tentazione di spazzare via la dimensione fiabesca e concedere giusto qualche scarna descrizione e striminziti elenchi di azioni di raccordo?
Per nostra fortuna Ammaniti è uno di quelli che il mestiere lo conosce molto, ma molto, molto bene e in certe trappole non cade. Sceglie sì il presente, ma lo domina e lo mette al suo servizio. Ne sfrutta il ritmo incalzante per catturare lo spettatore, ma non ne rimane prigioniero e, con la tecnica di un vero professionista non si priva delle atmosfere, delle introspezioni e delle descrizioni.
Padroneggia il tempo e si prende i suoi tempi per tenerci incollati fino all’ultima pagina di una storia che non è ai livelli dei suoi capolavori, ma che in periodi di magra come questi è sicuramente una bella lettura.
Bentornata, Barbara! Condivido quanto hai scritto nella premessa. Devo dire che mi riesce abbastanza difficile leggere quanto offre l'attuale panorama editoriale. Trovo conforto negli scrittori del secolo scorso e nelle opere di due autori che mi hanno sorpreso, Michele Mari e Vitaliano Trevisan. Tutto il resto è abbastanza inconsistente...
RispondiEliminap.s.
Non ho più aggiornato il mio vecchio blog ( giacy.nta ); ogni tanto pubblico qualcosa sul blog ( il cavallo di Brunilde ) che ho condiviso con Giuliano.
Ciao Giacinta! Quanto tempo. Sto cercando di recuperare qualche vecchio spazio, e di organizzarmi, ma al momento ci sto ancora prendendo le misure. Un saluto anche a Giuliano, mamma mia quanto tempo per davvero!!!!
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